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Non vendiamo abbigliamento: condividiamo emozioni. Nel blog Flying Legends trovate storie e leggende dell'Aviazione, curiosità, avvenimenti oltre a novità e aggiornamenti sulla nostra produzione. Benvenuti a bordo!

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Flying Legends

Le folgori della Regia

Il Macchi C.202 Folgore, progettato dalla Aeronautica Macchi e direttamente derivato dal suo predecessore MC.200 Saetta, abbandonava finalmente l’antiquata motorizzazione stellare in favore dell’adozione di un motore in linea; di costruzione completamente metallica, conservava del suo predecessore le ali e la coda ma aveva una fusoliera decisamente più affusolata ed aerodinamica, grazie all’adozione del motore tedesco DB 601A, in seguito costruito su licenza anche dall'Alfa Romeo come RA 1000 RC.41.

Foto: un Macchi C.202 appena completato dall'Aeronautica Macchi e ancora privo di insegne e codici


Oltre 1.000 Folgore furono consegnati alla Regia Aeronautica (le stime variano da 1.100 a 1.200 aeroplani) e impegnati su tutti i fronti, a partire da Malta per poi operare soprattutto in Nord Africa dove più o meno tutti gli Stormi dotati di MC.202 ebbero modo di transitare. Anche il fronte orientale vide l’impiego del caccia Macchi a partire dall’estate del 1942: i Folgore effettuarono anche una singolare missione di scorta agli Ju 52 sui cieli di Stalingrado l’11 dicembre, poco prima che l’offensiva lanciata dall’Armata Rossa costringesse alla ritirata le truppe dell’Asse.

Foto: operazioni di manutenzione per un MC.202 della 374a Squadriglia. Il motore RA 1000, da 1.050 CV di potenza, fu il più potente motore aeronautico realizzato dall’Alfa Romeo.


Rispetto ai precedenti caccia dotati di motore radiale, il Folgore aveva migliore velocità di salita (poteva raggiungere i 6.000 m in meno di sei minuti) ed era in grado di picchiare ad oltre 900 km/h. La tendenza ad imbardare in decollo caratteristica dei caccia dotati di motori di grande potenza, nell'MC.202 era limitata dal fatto che la semiala sinistra era più lunga di 21 cm rispetto alla destra: l'ala più lunga generava più portanza e così compensava quella che sarebbe stata la normale tendenza ad imbardare verso sinistra.

La capacità di competere con gli Hurricane, i Curtiss P-40 di fornitura americana e gli Spitfire V nei primi combattimenti sul Deserto Occidentale, costituì una sorpresa per i piloti della RAF e l'MC.202 divenne un temibile avversario, grazie anche all'addestramento dei piloti italiani nel volo acrobatico.


Foto: pilota e specialisti davanti a un MC.202 su un campo della Sicilia


Dopo l’armistizio il caccia Macchi rimase in prima linea sia al Sud, quando la Regia Aeronautica riprese l'attività bellica al fianco degli Alleati, sia al Nord dove i pochi apparecchi rimasti vennero utilizzati per l'addestramento dei piloti aderenti alla R.S.I.

L'apparecchio "96-1" al quale si ispira la polo MACCHI C.202


La nostra polo MACCHI C.202 è caratterizzata sul davanti dal grande numero individuale 96-1 e dal caratteristico logo "4° Baracca" che era dipinto sugli MC.202 della 96a Squadriglia, mentre sulla schiena il disegno stilizzato dell'aereo è completato dal cavallino rampante, ereditato dallo stemma personale di Francesco baracca, e dal logo dell'Aeronautica Macchi. Sulla manica, infine, troviamo la croce bianca con lo stemma sabaudo, uno dei nuovi elementi grafici che abbiamo studiato per alcuni capi della linea REGIA AERONAUTICA.



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